A supporto della progettazione e di un risultato tecnico eccellente. Le migliori tecnologie presenti sul mercato.
I migliori prodotti delle migliori aziende italiane ed internazionali accuratamente selezionati per qualità, gusto e tecnologia di produzione.
Progettiamo i materiali della tua casa o della tua attività commerciale in ogni suo ambiente: un’esperienza unica in cui sapremo guidarti.
Cementi antismog, calcestruzzi che si auto riparano grazie all’azione di batteri, legno potenziato e trasparente, strutture di carbonio leggere ma estremamente resistenti, nuovi prodotti fibrorinforzati con grafene o dotati di sensori: il panorama dei nuovi materiali ad alte prestazioni è piuttosto ricco e diversificato e sempre più lo sarà negli anni a venire.
Quando un materiale può definirsi smart?
Sostanzialmente quando riesce a passare da una condizione statica a una dinamica, quindi quando è in grado di reagire a una serie di stimoli esterni, modificando una o più proprietà che lo caratterizzano: proprietà meccaniche, ottiche, elettriche, chimiche e termiche.
2001
2010
2020
2030
Forte di una esperienza 40ennale nel settore, Carlo Guido decise di aprire una nuova azienda che si dedicasse esclusivamente alla ingegneria e al trading di materiali tecnologicici per l'edilizia.
47 progetti realizzati nel mondo con il contributo di materiali ad elevata technologi ae riciclati con dignità del prodotto finito superiore ai prodotti e alle materie prime tradizionali.
Azienda Immobiliare Milano decide di investire nei materiali poveri ecocompatibili al 100% con utilizzo di technologie www.hyapoinic.com in collaborazione con il dott. Alessandro di Giulio.
Il nostro traguardo per il 2030 é di arredare gli ambienti lavorativi o domestici con materiali smart in funzione del tempo biologico umano, per favorire sempre più la costruzione di strutture smart.
Quando è la struttura a diventare smart ?
I materiali compositi sono particolarmente interessanti per la realizzazione di strutture intelligenti, non solo leggere e ad elevata resistenza, ma dotate di sensori e attuatori inseriti direttamente al loro interno, così da realizzare un vero e proprio sistema integrato. Negli ultimi anni, sono state sviluppate tecnologie che rendono possibile l’integrazione di sistemi di monitoraggio e attuazione nelle strutture, come per esempio i sensori in fibra ottica.
Recenti studi sulle nanotecnologie hanno mostrato che l’aggiunta di specifiche nanoparticelle conduttive all’interno di una matrice cementizia possa dare origine a materiali compositi capaci di diagnosticare il proprio stato di deformazione e di tensione. In sostanza, queste strutture edilizie dispongono di una rete interna di sensori a fibre ottiche che permettono la sorveglianza di diversi parametri, critici per la sicurezza e utili per una pianificazione efficace degli interventi di manutenzione.
Tra questi, le deformazioni degli elementi strutturali provocati da sbalzi di temperature, pressioni, penetrazioni di agenti chimici nocivi, inizio di prime fessurazioni e variazione degli stati tensionali. Con i sensori a fibra ottica si può eseguire sia un monitoraggio strutturale – inteso come controllo di spostamenti e deformazioni di membrature portanti – sia un controllo sul deterioramento dei materiali, seguendone in tempo reale gli sviluppi fisici e chimici.
È inevitabile, quindi, che in un futuro non molto lontano i materiali saranno internet addicted. Già oggi l’adozione di sensori perennemente connessi – grazie alle tecnologie wireless – viene considerata una soluzione di eccellenza per il monitoraggio di opere come viadotti, dighe, gallerie e ponti. Questi materiali intelligenti, a breve saranno in grado di svolgere una serie di funzioni e di prendere il posto di congegni e dispositivi. Quindi, le nuove costruzioni dovranno integrare già nei materiali un’elevata quantità di chip, in modo da poter monitorare lo stato di salute delle pareti e delle parti strutturali, oltre ai livelli di umidità, isolamento, risparmio energetico.
L’obiettivo? Poter gestire al meglio le attività di manutenzione e intervenire solo dove è necessario, senza spreco di inutili risorse. Ma non solo: sarà possibile anche, in relazione alla temperatura percepita dai sensori, attivare una serie di funzioni in automatico come la ventilazione o l’ombreggiamento delle vetrate.
«Le fibre ottiche intelligenti – aveva spiegato Massimiliano Moruzzi, Senior Research Scientist di Autodesk, in occasione dell’evento Autodesk Redshift svoltosi a Milano lo scorso anno – possono funzionare all’interno dell’edificio come un sistema nervoso. Questa fibra ha al suo interno delle nanostrutture che reagiscono ai vari cambiamenti e, tra l’altro, si può stendere con un robot, quindi è altamente sostenibile.
Non siamo nel campo della fantascienza: creare questo tipo di sistema nervoso è un modo per riuscire a iniettare vita all’interno di una struttura. Sarebbe bello poter costruire un domani un edificio in grado di comprendere le esigenze di chi lo abita, un edificio in grado di comunicare con le persone. Realizzato con materiali capaci di immagazzinare dati in base alle nostre sensazioni e di restituirci una risposta; di percepire, cioè, la persona a livello biologico.
Questo è il futuro dell’edilizia. Arriveremo a parlare di cognitive building che sarà in pratica la naturale evoluzione dello smart building. Le nostre case – attraverso l’applicazione di sensori all’avanguardia collocati negli smart materials – potranno raccogliere costantemente dati e apprendere da sole sempre di più, autogestendosi e continuando a elevare il livello di benessere dei suoi abitanti, così come migliorare le prestazioni energetiche».
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